Il monumento più famoso di Roma in tutto il mondo non è “Colosseo”, ma “Anfiteatro Flavio“, perché costruito sotto la dinastia dei Flavi, la seconda dinastia imperiale romana, che detenne il potere dal 69 al 96.
Fu l’Imperatore Tito, nell’anno 80 a.C., ad inaugurare il Colosseo, costruzione iniziata durante il governo di suo padre Vespasiano.
Il nome “Colosseo” deriva probabilmente dall’enorme statua in bronzo del Colosso di Nerone, trasportata accanto all’anfiteatro dopo l’incendio della Domus Aurea dove era originariamente collocata. E’ ancora visibile il basamento di tufo sul quale era collocata la statua, un’area quadrata di 7,5 metri di lato sul lato nord.
Recenti scavi hanno rivelato che prima della costruzione del Colosseo, in quell’area esisteva un’enorme piscina artificiale che era parte della Domus Aurea di Nerone.
Probabilmente veniva alimentata dal corso d’acqua che scorre ancora sotto al Colosseo. L’acqua scendeva dalla Basilica di San Clemente, dove è ben visibile nei suoi sotterranei, e giunge diretto fino all’Anfiteatro.
Un tempo sfociava nel Tevere, finché la dinastia dei Tarquini, i re etruschi che regnarono su Roma nel VI secolo a. C., non lo incanalarono nella famosa Cloaca Massima, il sistema idraulico costruito per bonificare la valle del foro. Il corso d’acqua, ancora oggi senza nome, non solo si è preservato fino ai giorni nostri, ma mantiene ancora lo stesso tracciato, sebbene sia nascosto sotto terra.
Come altri anfiteatri dell’epoca, il Colosseo aveva il suo “velarium” per proteggere gli spettatori dal sole e dalle intemperie.
Era un sistema di 240 pali di legno che che si ancoravano alla sua sommità e sporgevano verso l’interno e su cui poggiavano delle vele azionate da marinai. Secondo alcune stime il Velarium aveva un peso complessivo di circa 24 tonnellate e veniva manovrato da centinaia di marinai esperti della flotta imperiale di Capo Miseno (l’estremo nord del golfo di Napoli), abituati all’uso di cavi e cime. Il peso della struttura, che altrimenti sarebbe precipitata verso l’interno, era controbilanciato ancorando altre funi su dei cippi di pietra, collocati a raggiera all’esterno della zona anulare pavimentata in travertino ”.
Alcuni cippi sono ancora visibili sui lati nord ed Est, e il loro posizionamento equidistante fa presumere che in origine fossero in tutto ottanta.
Sotto l’arena principale si trovava un complesso sistema di gallerie e stanze, l’Ipogeo, che era il “dietro le quinte” dell’anfiteatro dove rimanevano in attesa persone e animali prima di entrare in scena.
Conteneva anche montacarichi e botole da cui venivano fatte apparire improvvisamente le belve, i gladiatori e le scenografie, attraverso degli ascensori “ante litteram” che venivano sollevati tramite un ingegnoso sistema di montacarichi, azionati da argani e carrucole.
Costruiti in legno per l’inaugurazione, i sotterranei furono trasformati in murature stabili da parte di Domiziano, l’ultimo Imperatore della dinastia del Flavi, e da quel momento non furono più allestite le “naumachie”, gli spettacoli acquatici che simulavano le battaglie navali.
Il Colosseo, il più grande anfiteatro romano, con i suoi 188 metri di lunghezza, 156 metri di larghezza e più di 50 metri d’altezza, poteva contenere circa 55.000 spettatori, di cui 50.000 seduti e 5.000 in piedi nella parte più alta.
Per accedervi ed assistere agli spettacoli c’era un vero e proprio sistema di gestione degli accessi con posti numerati in base al settore e alcuni numeri sono ancora visibili sulla sommità delle arcate dell’anello esterno lungo il versante nord rimasto intatto.
Sulla sommità delle arcate interne invece, erano dipinte altre indicazioni che consentivano agli spettatori di dirigersi facilmente ai posti loro assegnati: le medesime indicazioni erano riportate sulla tessera personale che ogni cittadino disponeva. Erano anche assegnati a ciascun spettatore in base a un preciso criterio gerarchico: i posti migliori intorno all’arena erano riservati ai senatori, mentre i peggiori, più alti e distanti e con visibilità ridotta, erano riservati alla plebe.
Tutti i percorsi destinati all’imperatore, all’ordine senatorio e alle massime autorità religiose erano rivestiti in marmo.
Una delle prime grandi famiglie baronali romane, i Frangipane, che aveva già edificato una serie di fortificazioni e complessi residenziali lungo la Via Sacra e nei pressi dell’Arco di Tito, si insediò nel monumento nel 1130 circa, realizzandovi una fortezza chiudendo alcune arcate del versante nord orientale.
Questo permise alla famiglia di assumere il controllo di una zona che si estendeva dal Foro Palatino e la valle del Colosseo fino all’accesso alla residenza papale del Laterano. Successivamente, il palazzo venne occupato la famiglia degli Annibaldi. Quest’ultima ottenne il possesso dell’anfiteatro alla fine del XIII secolo.
Durante l’esilio dei Papi ad Avignone il Colosseo e la valle divennero luoghi malfamati, frequentati da malviventi. Il Senato affidò alla Confraternita del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum l’incarico di bonificare la zona.
Nel 1382, quale ricompensa per il lavoro svolto, il Senato donò alla Confraternita il possesso di un terzo del Colosseo. Un altro terzo apparteneva alla Camera Apostolica, il rimanente al Senato Capitolino.
A partire dalla fine del Quattrocento, ci fu una progressiva trasformazione del Colosseo in un luogo devozionale che culminerà tra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento con l’ipotesi di riconvertire il monumento in una grande chiesa dedicata a quei martiri che, secondo la tradizione, avrebbero trovato la morte sull’arena.
Il progetto di questo edificio sacro non fu mai realizzato ma oggi nel Colosseo c’è una piccola cappella della Madonna della Santissima Pietà e vi officia messa il Circolo San Pietro.
Quello che vediamo oggi è un anfiteatro ben diverso da quello che si poteva ammirare sino al periodo imperiale, quando era ricoperto di marmi, statue e bellissime decorazioni.
Nel corso dei secoli, il Colosseo fu spogliato di molti dei suoi materiali, utilizzati per costruire numerose chiese e palazzi di Roma, come San Pietro e Palazzo Venezia.
Tutto venne riutilizzato: i marmi che rivestivano i corridoi, i blocchi di tufo, il piombo delle tubature, le grappe metalliche che tenevano assieme i blocchi e persino i mattoni.
I blocchi più pregiati furono usati per la piazza ed il loggiato delle benedizioni a San Pietro.
Nel secolo successivo il Colosseo contribuì alla costruzione del Palazzo della Cancelleria, di Palazzo Farnese, dei Palazzi Senatorio e dei Conservatori sul Campidoglio e nel 1634 di Palazzo Barberini. Infine, nel 1703, il travertino finì al porto di Ripetta, poi demolito per la realizzazione dei muraglioni del Tevere.
Nel Colosseo vivono tantissime specie di piante e specie floreali esotiche e rare, oggetto di studio da parte di botanici.
Sono centinaia le quelle di origine esotica che sono cresciute spontaneamente nel Colosseo portate qui dai semi trasportati dagli animali e dalle persone provenienti da ogni angolo dell’Impero.
Il microclima creato dalle rovine dell’anfiteatro è stato l’ideale per la crescita delle piante che crescevano spontaneamente all’interno e sopra la struttura. Anche alberi di fico, olmi, peri, olivi e ciliegi trovavano il loro habitat nell’anfiteatro ed erano essi stessi un’attrazione turistica dei visitatori di metà ‘800.
Poi intervennero le opere di “disboscamento” di tutta quella flora che se non fosse stata eliminata, probabilmente avrebbe causato il crollo di parecchie altre strutture.
Tra il Colosseo e l’arco di Costantino sorgeva la fontana detta “Meta Sudans” che la leggenda narra si lavassero e rinfrescassero i gladiatori dopo i combattimenti.
Meta per via della sua forma che rappresentava la meta attorno alla quale i carri dovevano svoltare nelle gare nei circhi, e sudans perché sembrava sudare: infatti, la palla di bronzo che la sormontava era crivellata da fori da cui usciva l’acqua. I resti della fontana, che consistevano ormai in un rudere di pietra alto circa 4 metri con pochi dettagli, furono definitivamente smantellati nel 1936, durante i lavori per la costruzione della via dei Trionfi.
Scegli il nostro Tour di Roma antica, con la visita al Colosseo con accesso prioritario, la visita al Foro Romano e al Colle Palatino, sempre accompagnati da una guida esperta e certificata.
Se vuoi visitare Roma con i nostri Tour, guarda la nostra disponibilità di posti
Guarda la disponibilità di biglietti che abbiamo per Tour Guidato Vaticano con visita ai Musei Vaticani, visita alla Cappella Sistina e accesso diretto, senza fila, alla Basilica di San Pietro
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.